Settanta quattro

Settanta Quattro sono volutamente i canti di questa silloge.
Come settantaquattro gli anni dell'autore.
A qualcuno potr sembrare un accostamento puerile. Ma si sa che a settantaquattro anni ci si pu permettere di ritornare a giocare come e con i pi piccoli, magari nipotini, e nessuno, credo, avr da ridire.
E come spesso succede ai bambini, e facilmente il lettore potr constatarlo, questi canti talvolta sono contraddittori. Si trover il canto rivolto con pienezza di fede a Dio e si trover il canto di un miscredente che mette in forse la Sua stessa esistenza. Si trover il canto che sublima la figura femminile e si trover il canto che infierisce contro di lei.
Il poeta per sua natura non un filosofo, non tenuto a concludere, come diceva il grande Luigi Pirandello, ma a lui permesso di volare liberamente, talvolta in alto, altra volta in basso. Si avvia in groppa ad un'idea ma non sempre giunge alla meta prefissata, anzi spesso giunge in tutt'altra direzione....
Se il lettore avr la pazienza e il piacere di seguirlo, anche se a brevi passi, qualche volta probabilmente trover di che commuoversi e altre volte trover certamente qualcosa da censurare...